Benvenuti al consueto appuntamento con la rubrica videoludica del martedì! Oggi esploreremo le tematiche oscure di Sekiro: Shadows Die Twice, con una mini recensione su questo attesissimo titolo dall’ideatore Hidetaka Miyazaki e il talentuoso Team FromSoftware. Distribuito ufficialmente dalla Activision, Sekiro, “promette bene” già dai primi minuti di gioco, fiondando lo spettatore in un Giappone feudale infestato da orrende, seppur magistralmente riprodotte, creature del folclore.
Oltre uno stile orientale molto marcato, la From, ci propone una meccanica davvero interessante sulla quale basare gran parte del gamplay: un rampino. Voi direte, cosa c’è di tanto spettacolare in un semplice strumento? Ebbene, questo rampino, collegato alla protesi dell’arto assente, ti permetterà di compiere manovre aeree, avvicinarsi con celerità ai nemici, salire e scendere nella mappa di gioco, che in Sekiro pare quasi triplicarsi rispetto al suo predecessore spirituale. Questa protesi inoltre fungerà da “cambio armi”, ovvero ci permetterà di utilizzare una moltitudine di oggetti differenti, divisi, come sempre, per move set.
Una delle novità nel gamplay più lodate, forse è stata proprio l’introduzione di un vero e proprio stealth, ossia di un modo canonico per avvicinarsi ai nemici senza che questi riescano a notaci ed a eliminarli senza addentrarsi per forza di cose nel combattimento. Noi aspettiamo caldamente questo titolo ormai prossimo alla data di rilascio, soprattutto grazie al rigoroso successo scaturito dalla precedente trilogia Dark Souls, sperando soprattutto in una ventata di novità che alleggeriscano il combact system. E voi cosa ne pensate di Sekiro? Vi lasciamo un trailer per farvi un idea più occurata:
Noi di Riparata.it vi aspettiamo il prossimo martedì con un nuovo appuntamento con la Rubrica Videoludica! Alla prossima!
